Sportivi e vegani. Si può fare

Sportivi e vegani. Si può fare

Può sembrare un ossimoro, ma non lo è: si può essere atleti e vegani al tempo stesso senza rinunciare all’ambizione di essere i migliori. Come? Ecco una selezione delle principali linee guida.

Un piatto con alimenti vegani accanto ad attrezzi sportivi

Può sembrare un ossimoro, ma non lo è: si può essere atleti e vegani al tempo stesso senza rinunciare all’ambizione di essere i migliori. Tuttavia, l’argomento è ancora molto dibattuto sia sul piano scientifico che tra le opinioni pubbliche.

Vegani e sport, il parere medico

Intervistato da Il Corriere della Sera, Gianfranco Beltrami, presidente della Commissione medica e antidoping Ibaf e specialista in medicina dello sport ha dichiarato: “L’alimentazione 100 per cento vegetale è compatibile con l’attività sportiva agonistica di qualsiasi tipo. Deve però essere equilibrata. E questo a volte può risultare più difficile, soprattutto per quanto riguarda l’assunzione di proteine. Ma non perché quelle vegetali siano peggiori di quelle animali. Anzi. Ma perché chi adotta una dieta vegan ha una scelta più limitata, deve insomma mangiare sempre gli stessi cibi”.

Atleti vegani: le linee guida

Il dottor Beltrami spiega ancora: “Secondo le linee guida più diffuse, a seconda dello sport praticato, un atleta deve assumere 1,2-2 grammi di proteine per ogni chilogrammo. Quindi se pesa 70 chili ogni giorno deve mangiare 140 grammi di proteine. L’apporto proteico dei legumi è, è di circa 25 grammi di proteine su 100 grammi.

Un’altra fonte molto importante sono i semi. In primis le arachidi. Questi cibi non devono mai mancare. Se ipotizziamo una giornata tipo di un atleta vegan possiamo quindi consigliare una colazione con latte di soia e cereali integrali. Mandorle, noci e altri semi come spuntini nel corso della giornata. E per pranzo e cena cereali integrali e legumi, oppure tofu o seitan. Oltre ovviamente alle verdure”.

Atleti vegani alle Olimpiadi

La scienza, dunque, dice sì a veganesimo e sport e le Olimpiadi di Rio sembrano averlo confermato. Infatti, ormai sono numerosi nella storia e nel presente i grandi nomi dello sport vegan.

Pioniere in tempi in cui esseri vegani non suscitava particolari reazioni, è stato il nuotatore australiano e pluricampione olimpico Murray Rose, che in diverse interviste, ha dichiarato di attribuire le medaglie d’oro olimpiche vinte nel 1956 alla sua alimentazione 100% vegetale.

Campioni vegani

Carl Lewis, le sorelle Williams, il pugile britannico David Haye, gli italiani Federica Pellegrini e il compagno Filippo Magnini e la pattinatrice canadese Meagan Duhamel sono solo alcuni degli atleti vegani più noti.

In particolare, la Pellegrini ha più volte dichiarato di dovere la sua scoperta della dieta vegana a Marco Bianchi, divulgatore scientifico, autore di diversi libri su vivere e magiare sano.