Fallire Ed Essere I Primi. Intervista A Roberto Esposito

Fallire Ed Essere I Primi. Intervista A Roberto Esposito

Trasformare un fallimento in un’opportunità di crescita è molto più facile a dirsi che a farsi. Everyday Climbers ha chiesto a Roberto Esposito, giovanissimo blogger, autore e imprenditore culturale come ha affrontato i suoi fallimenti e cosa ha imparato.

Superare un fallimento, ne parla Roberto Esposito

Trasformare un fallimento in un’opportunità di crescita è molto più facile a dirsi che a farsi. Everyday Climbers ha chiesto a Roberto Esposito, giovanissimo blogger, autore e imprenditore culturale come ha affrontato i suoi fallimenti e cosa ha imparato.

Ciao Roberto, parlaci di te

Sono Roberto, ho 31 anni e sono un imprenditore e blogger che si occupa di web, comunicazione e innovazione digitale. Negli ultimi anni sono riuscito a far decollare i miei progetti attraverso strategie di marketing non convenzionale che hanno ottenuto un fortissimo impatto mediatico e sociale. Con oltre 6 milioni di seguaci sui social media, nel 2013 sono stato nominato Digital Democracy Leader del Parlamento Europeo.

Nel 2009, ho creato un blog di opinione e di informazione satirica che in pochi mesi ha superato i 180.000 lettori al giorno, mentre nel 2011 ho raddoppiato il primato di Zynga e sono entrato nel Guinness World Record per il maggior numero di commenti ad un singolo post di Facebook (560.000 commenti).

Su invito di Greenpeace International ho dunque partecipato alla campagna di protesta “Facebook: Unfriend coal” per convincere il social network ad adottare fonti di energia pulita. L’iniziativa ha raccolto migliaia di adesioni a livello globale, diventando il nuovo Guinness World Record per maggior numero di commenti in meno di 24 ore (80.000 commenti) e convincendo Facebook a sottoscrivere un protocollo d’intesa con l’impegno a rivedere la propria politica energetica.

L’attenzione mediatica che mi ha travolto ha spinto i responsabili dell’America’s Cup World Series ad affidarmi la comunicazione e il marketing delle regate italiane.

Nello stesso anno la Sperling & Kupfer mi ha offerto un contratto editoriale e nel settembre 2012 ho pubblicato il mio primo libro, realizzato attraverso una campagna di crowdsourcing che ha coinvolto e raccolto i contributi di oltre 700.000 persone.

Nel 2012, ho lanciato la piattaforma di crowdfunding DeRev, che ha ricevuto un primo investimento di 1,25 milioni di euro dai venture capital Vertis e Withfounders e nel 2014 ha chiuso un secondo investimento con Digital Magics.

Nel 2015, invece, ho fondato Giffoni Innovation Hub che si occupa di sviluppare e realizzare strategie, format ed eventi negli ambiti creativo, culturale e della social innovation.

Hai avuto sempre chiaro in mente quale fosse la cosa giusta da fare?

Il mio obiettivo è sempre stato chiaro, poiché era guidato dai sogni e dalla passione, ma il percorso per realizzare un’idea si rivela sempre più tortuoso del previsto. Gli errori sono inevitabili, ma è essenziale riuscire a superarli senza lasciarsi soffocare imparando a reagire in tempi brevi e in modo efficace.

A cosa associ il fallimento?

All’apprendimento. Ogni errore, ogni fallimento insegna qualcosa, in modo non retorico, ma concreto. Dagli errori commessi impari davvero, e in genere non dimentichi più. La resilienza è importante, soprattutto quando a 31 anni sei Amministratore Delegato di un’azienda con responsabilità, investitori e dipendenti.

Cosa fai quando ti rendi conto che qualcosa non è andato come volevi?

Parto dal presupposto che il fallimento completo – non arrivare all’obiettivo – non è mai un’opzione. L’approccio giusto è maturare una visione strategica, la capacità di inserire le informazioni in un quadro complessivo che puoi interpretare in modo diverso, rendendo le avversità superabili.

Cosa ti senti di consigliare ai giovani?

Ho una considerazione molto semplice: se puoi rinunciare a qualcosa per qualche difficoltà vuol dire che non senti davvero il “fuoco” dentro. E in un mondo che non ti regala niente, senza quello non si va lontano.

Perché DeRev?

Durante il mio percorso mi sono reso conto che io non avevo fatto nulla di speciale se non lanciare alcune idee, ed era stato grazie alla partecipazione della mia community online che queste idee si erano sviluppate fino a diventare progetti reali e di successo. Sono convinto che Internet sia un potentissimo strumento per il cambiamento, poiché ha la capacità di unire persone da ogni parte del mondo che condividono un obiettivo, una passione o una causa per farla diventare realtà. Ed è questo che fa DeRev: trasforma le migliori idee in Rivoluzioni.