“Tu puoi, provaci”, intervista a Francesca Schiavone

Alla ricerca dei tennisti del futuro

La campionessa italiana vincitrice del Roland Garros ci racconta questo bel progetto sul tennis per le bambine e i bambini tra gli 8 e i 12 anni di cui Levissima è media partner e che mette in palio una borsa di studio di 2 anni per i futuri campioni di questo sport.

Francesca Schiavone e la borsa di studio Tu puoi provarci

Il tennis è uno sport appassionante per i ragazzi che non soltanto diverte ma aiuta a migliorare la coordinazione motoria insegnando ai più giovani il valore della determinazione. Il tennis, però, è anche uno sport d’élite piuttosto costoso per via dei costi accessori connessi alla sua pratica (attrezzatura, iscrizione a centri sportivi, lezioni con maestri di tennis, ecc..)

Per questo Levissima insieme ad altri partner (Babolat, Sergio Tacchini e Trasparenze) con il patrocinio del Comune di Milano ha scelto di supportare il progetto “Tu puoi, provaci”: per due weekend di maggio (18-19 e 25-26), verrà data la possibilità a tutte le bambine e i bambini di Milano e provincia  tra gli 8 e i 12 anni di poter giocare gratuitamente nei principali circoli milanesi con un’insegnante d’eccezione, Francesca Schiavone, prima italiana a vincere il Roland Garros di Parigi nel 2010.

Inoltre, per tutte le bambine e i bambini che parteciperanno all’iniziativa, ci sarà la possibilità di vincere una borsa di studio biennale che coprirà tutte le spese e i costi per poter giocare e crescere al meglio attraverso il tennis.

Abbiamo fatto una breve chiacchierata con Francesca Schiavone per farci raccontare questo bellissimo progetto.

Lei è sicuramente la persona giusta per trasferire la tecnica e la determinazione ai ragazzi/e che parteciperanno a questa iniziativa. In questo suo progetto porterà senz’altro tutta la sua esperienza personale. A proposito, lei come ha iniziato a giocare a tennis?
Ho avuto la fortuna di crescere a Milano e avere strutture che mi permettessero di sviluppare le mie capacità al meglio. Ho iniziato a giocare a tennis con il mio papà con calma e tranquillità, poi ho cominciato ad andare nei circoli. Il circolo ti fa sentire in famiglia ed è il punto di inizio della carriera di tutti i tennisti.

Cosa ha rappresentato il tennis per lei? E cosa vorrebbe che rappresentasse per questi ragazzi?
Credo fortemente che lo sport sia vita. Il tennis è un gioco in cui è possibile unire divertimento e professionalità. Cosa rappresenta per me? Francesca in tutto e per tutto. Sono cresciuta con lo sport, con il tennis e sono quello che sono grazie a ciò che ho imparato sul campo e agli insegnamenti che mi sono stati dati. Per i bambini credo sia una grande opportunità per crescere sani: il tennis è divertimento, ti dà la possibilità di viaggiare per il mondo, ti rendi conto di quanto sia importante la scuola, la concentrazione, sei libero di fare quello che vuoi in campo. Il tennis insegna a sviluppare le proprie capacità e a mettersi in gioco in prima persona e questo progetto è un’ottima opportunità per farlo.

“Tu puoi, provaci” è un titolo che parla di scommessa, coraggio, determinazione e passione. Quanto contano questi quattro elementi?
Quando c’è un obiettivo da raggiungere credo che scommettere su sé stessi, avere coraggio ed essere determinati siano il centro di tutto. Io sono così di carattere e anche in progetti come questo ho tirato fuori la mia determinazione per realizzarlo. Per i bambini “Tu puoi, provaci” è l’occasione di imparare questo importante valore giocando a tennis ed è una grande opportunità per vincere una borsa di studio ed essere supportati dal lato economico.

Anche Il lato economico però non è da sottovalutare e per questo la borsa di studio è sicuramente un importante aiuto. Dal suo punto di vista il tennis è ancora visto come uno sport di “élite”?
Sicuramente il tennis rimane ancora uno sport di élite ma attraverso questa iniziativa, che mi auguro si sviluppi un giorno in tutte le città d’Italia, ci saranno borse di studio che permetteranno al bambino di sostenere le spese. Rimango sempre dell’idea che se ami qualcosa ed è la tua vita, sei disposto ad investire tutto te stesso e anche la famiglia può prendere delle decisioni che supportino i bambini nella realizzazione del loro sogno.

La determinazione si può insegnare? 
Secondo me, la determinazione nasce dal sogno dell’individuo, che sia un bambino o un adulto. Se vuoi fare una cosa, puoi farla. Ho sempre avuto questa grande determinazione perché giocare a tennis e diventare una campionessa sono sempre stati i sogni della mia vita.

Come è cambiato, in questi anni, il mondo del tennis: sia il contesto, sia il modo in cui si gioca?
Nuove racchette, nuova tecnologia e tantissima concentrazione sul lavoro fisico. Oggi è necessario il supporto di coach, maestri, professionisti, preparatori fisici, mental coach per migliorare al massimo la prestazione. La tecnologia si è evoluta tantissimo: racchette, corde, scarpe, palline… Tutto ciò ha alzato il livello della competizione: è molto più difficile arrivare ad alti livelli ma è più stimolante ed eccitante raggiungere l’obiettivo e più soddisfacente godersi il successo.

Se avete figli o nipoti e abitate vicino a Milano, non perdetevi questa occasione.